31 luglio 2010

0418 (finExTRA) 31 luglio 2010 ---> ARCHITETTURA ITALIANA [88] Cose che succedono

di Salvatore D'Agostino



«Macerie, calcinacci, polvere. E' quanto rimane della palazzina di due piani in via Calvanese ad Afragola, in provincia di Napoli, crollata nella notte. Sorprese nel sonno le 3 vittime: una coppia di sposi, trovati ancora abbracciati e una donna 75 anni. Una bambina di 10 anni è stata estratta viva dalle macerie. Le cause del crollo non sono ancora chiare, due per ora le ipotesi dei Vigili del Fuoco: un cedimento per la fatiscenza dell'edificio, nonostante fosse stato recentemente restaurato, o un dissesto strutturale causato dal sottosuolo di Afragola, che come in molte zone del napoletano è pieno di cavità».

Redazionale, Crolla una casa, choc ad Afragola Salva una bimba, La stampa, 31 luglio 2010. Link.

30 luglio 2010

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30 luglio 2010

0417 (finExTRA) 30 luglio 2010 ---> ARCHITETTURA ITALIANA [87] Architettura abbandonata

di Salvatore D'Agostino



Il mio amico Daniele Diana da Londra mi ha segnalato quest’articolo:

«I’m not convinced that these colonie are, as critic Penny Lewis claims in the introduction, ‘some of Europe’s best modernist buildings’, but they’re certainly camera-friendly, whether in the postcards that recorded them at the time or in today’s disarray.

[…]

The cruelties of the Imperial City were far enough in the past for Malraux to think just of aesthetics on his stay there, but that’s not the case with the colonie, whatever their architectural merits. Duerden says: ‘Fascism has not been consigned to history. It cannot be exorcised either by the obliteration of its monuments or by packaging them as heritage.’ This book leaves us with that dilemma».

Andrew Mead, The architecutarl rewin Fascismo Abbandonato by Dan Dubowitz, The architectural review, 27 luglio 2010. Link
Libro recensito: Fascismo Abbandonato by Dan Dubowitz, Dewi Lewis Publishing, 2010, £35.

Mi ricorda un vecchio post di Emmanuele Pilia, Delitto sul litorale. Link.

Qualche giorno fa gli ho chiesto com'era andata a finire, mi ha risposto con un laconico:« è stato abbattuto e sostituito con una struttura orrenda».

Simile nei contenuti, ma diverso nell’architettura, ricordo un post di Antonino Saggio, Industria bella a.. Predappio. Link.

Mentre Daniele dice:«spero che non mi scambino per un sostenitore dell'architettura di regime...»
Io spero in una diversa consapevolezza, magari attraverso l’uso ‘intelligente’ dei blog, nei confronti del nostro patrimonio culturale.

30 luglio 2010

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29 luglio 2010

0416 (finExTRA) 29 luglio 2010----> WWW o WWC [51] Web e letteratura?

di Salvatore D'Agostino



«I fatti hanno smentito clamorosamente le analisi che indicavano nell'era digitale il trionfo dell'audiovisivo e il tramonto della scrittura: nessuna epoca storica ha mai assistito a una produzione di testi di dimensioni paragonabili a quella attuale; ogni attimo delle nostre vite è scandito dalla lettura di sms, email, chat, post di blog, variazioni di stato di social network, che si sommano - più che sostituire - a libri, giornali e riviste. Ma la valanga di parole che popola piccoli e grandi schermi può ambire, al pari delle «vecchie» parole di carta, alla definizione di letteratura? La «antologia della webletteratura italiana» curata da Mario Gerosa (Parla come navighi, Edizioni il Foglio, pagine 330, Euro 18) risponde con un convinto sì, anche se, dalla ricca massa di testi online e di articoli critici dedicati al fenomeno raccolti nel volume, emergono problematiche che suggerirebbero giudizi più sfumati. In primo luogo occorre distinguere, come opportunamente suggerito da alcuni contributi, fra letteratura sul web e webletteratura».

Carlo Formenti, Nasce la webletteratura, ovvero un' antologia di testi inconsapevoli, Corriere della Sera, 25 luglio 2010. Link

Sul tema, parlando con Emanuele Piccardo ho scoperto un libro: Marco Brizzi e Luigi Prestineza Puglisi, GR. La generazione della rete, Castelvecchi 2002. Devo recuperare.

Invece attraverso un Wilfing ho trovato: a cura di Loredana Lipperini, La notte dei blogger. La prima antologia dei nuovi narratori della rete, Einaudi, 2004.

29 luglio 2010 (Ultima modifica 30 luglio 2010)

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26 luglio 2010

0415 (finExTRA) 26 luglio 2010----> WWW o WWC [50] Gli status di Facebook di Silvio Berlusconi

di Salvatore D'Agostino


Vuoto. Non ci sono status.

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26 luglio 2010

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25 luglio 2010

0414 (finExTRA) 25 luglio 2010----> WWW o WWC [49] Gli status di Facebook (luglio) di Nichi Vendola

di Salvatore D'Agostino


01 luglio alle ore 16.07
Nichi Vendola: Energia, moda e cinema. Questa è la Puglia che stiamo raccontando in Cina.
439 mi piace 60 commenti

02 luglio alle ore 11.15
Nichi Vendola: è contrario alla costruzione del rigassificatore di Brindisi e si opporrà alla decisione del Governo che, invece, ha espresso parere favorevole.
684 mi piace e 95 commenti

02 luglio alle ore 17.55
Nichi Vendola: Stabile in prima posizione ritroviamo il premier Silvio Berlusconi con 228.084 sostenitori ma ne perde addirittura 826, mentre Nichi Vendola mantiene la seconda posizione raggiungendo quota 138.034 con un incremento davvero significativo, vale a dire 22.235 supporter in più.
612 mi piace e 114 commenti

04 luglio alle ore 21.59
Nichi Vendola: La Puglia è la regione che ha la più alta copertura di banda larga in Italia, il 97%. Stiamo lavorando per coprire il resto, ma affinché la banda larga sia veicolo di dialogo tra cittadini e amministrazioni e tra amministrazioni stesse.
733 mi piace 65 commenti

05 luglio alle ore 8.40
Nichi Vendola: Tremonti usa i fondi europei come salvadanaio per finanziare la cassa integrazione, il terremoto per l'Abruzzo e anche le clientele, dai 100 milioni regalati alla municipalizzata della nettezza urbana di Palermo, al ripiano del dissesto del comune di Catania.
429 mi piace 59 commenti

05 luglio alle ore 13.55
Nichi Vendola In Italia abbiamo toccato quota 120 miliardi di euro di evasione fiscale e 60 miliardi di corruzione. E il Governo si accanisce sul mondo degli invalidi e su chi si stava affacciando alla finestra per andare in pensione.
769 mi piace 110 commenti

06 luglio alle ore 10.50
Nichi Vendola: ha la sensazione che la manovra economica sia scritta dal marchese De Sade. Infligge al Paese una stagione sadica senza alcuna prospettiva di crescita. Anche gli economisti del centrodestra ritengono che porterà all'abbattimento del PIL e alla perdita di ulteriori 100mila posti di lavoro.
674 mi piace 103 commenti

07 luglio alle ore 10.37
Nichi Vendola L'acciaio del futuro sono il cinema, la prosa, la danza, gli archivi, le biblioteche. Io vinco investendo sulla bellezza.
934 mi piace 141 commenti

11 luglio alle ore 18.38
Nichi Vendola Io penso che la libertà di informazione sia il cuore del sistema democratico e nonostante Berlusconi non riusciranno a metterci il bavaglio, nè a noi nè ai giornalisti.
1557 mi piace 126 commenti

12 luglio alle ore 12.27
Nichi Vendola: ha deciso di convocare gli Stati Generali delle Fabbriche di Nichi e di chiamarli Eyjafjallajökull perché il vulcano islandese ha messo sotto scacco il vecchio continente e noi vogliamo mettere sotto scacco la cattiva politica.
723 mi piace 76 commenti

13 luglio alle ore 10.16
Nichi Vendola: ‎"Perché in Puglia c’è un fenomeno unico in Italia: la comparsa dei giovani. E non solo per motivi anagrafici – un quarto degli abitanti è nella fascia di età 16 – 34 anni, una delle percentuali più alte a livello nazionale. Mentre da altre parti si intona il requiem sulle generazioni perdute, soffocate da gerontocrazia, precariato e consumismo, qui ai ragazzi sono stati dati gli strumenti per comporre il proprio futuro."
400 mi piace 48 commenti

15 luglio alle ore 8.43
Nichi Vendola: pensa che il momento del cambiamento è ora. Il cambiamento significa eliminare i veleni del berlusconismo, liberare l’Italia da un governo oppressivo, che tratta con i potenti dell’economia. Liberarla da un governo che ogni giorno ci priva di un frammento di democrazia e di libertà.
1685 mi piace 230 commenti

16 luglio alle ore 16.33
Nichi Vendola non è un fenomeno, è un epifenomeno. Provo a rispondere a un’esigenza di novità, non me la invento.
289 mi piace 64 commenti

16 luglio alle ore 18.16
Nichi Vendola: pensa che le Fabbriche di Nichi siano nate proprio in Puglia perché qui, prima di sconfiggere la destra, abbiamo dovuto sconfiggere la sinistra. Una sinistra simmetrica, uguale e contraria alla destra.
2095 mi piace e 214 commenti

16 luglio alle ore 18.42
Nichi Vendola: pensa che Nicola Cosentino si sia dimesso perché ha preparato un dossier su un suo collega di partito e che quella stessa persona non si è dimessa per un’indagine per associazione mafiosa. E allo stesso tempo Denis Verdini, presente in tutti gli scandali recenti di questo paese, resta al suo posto.
282 mi piace 46 commenti

16 luglio alle ore 21.08
Nichi Vendola: non si sente un Berlusconi di sinistra. A parte la stratosferica differenza di reddito tra me e lui, penso che lui sia un vero populista, perchè agita allarmi sociali come, ad esempio, quello nei confronti degli immigrati. Io, invece, sono un populista anti-populista perchè credo che solo la solidarietà tra i popoli può salvare l'Europa.
1603 mi piace 180 commenti

17 luglio alle ore 18.01
Nichi Vendola Non vinceremo mai se non vincerà la generazione che oggi è condannata alla precarietà.
921 mi piace 104 commenti

18 luglio alle ore 11.26
Nichi Vendola: pensa che qui a Bari sia accaduto un fatto inspiegabile, qua. Un fatto che non è accaduto da nessun’altra parte. In un tempo in cui ci si interroga sull’allontanamento delle persone dalla politica, qui è stata espressa la voglia di politica come curiosità. Di camminare domandando.
557 mi piace 63 commenti

18 luglio alle ore 11.32
Nichi Vendola considera fondamentale affrontare questi temi in questo periodo storico. 18 anni fa la Mafia, insieme a pezzi dello Stato, chiuse la partita con Paolo Borsellino. Che vergogna sentire oggi le parole di Cosentino e dei camorristi di governo. Che vergogna aver dimenticato il sangue.
890 mi piace 88 commenti

18 luglio alle ore 11.47
Nichi Vendola: vuole dire a tutti che c'è un'Italia migliore.
1620 mi piace 293 commenti

18 luglio alle ore 12.09
Nichi Vendola: pensa che a sinistra ci sia un atteggiamento sinistro. La simpatia per le sconfitte e per un sublime sudario. Che palle.
1402 mi piace 182 commenti

18 luglio alle ore 12.33
Nichi Vendola: conclude: dobbiamo fare la tara ai nostri sentimenti e ai nostri sentimenti. Certo, viviamo in un Paese di cui ogni tanto ci vergognamo. Non dobbiamo anestetizzare il nostro dolore, ma lo dobbiamo usare per capire i fenomeni sociali, culturali e politici. Il dolore deve essere la radice della speranza che dobbiamo ricollocare al centro della politica. C’è un’Italia migliore e noi la faremo vincere.
960 mi piace 136 commenti

18 luglio alle ore 14.03
Nichi Vendola Non c’è più tempo: bisogna che la sinistra riconnetta la politica con la vita, segua i cartelli segnaletici che indicano Pomigliano e Melfi, la libertà delle donne e la ricerca, il Welfare e il Mezzogiorno, tutti i luoghi oggetto della macelleria sociale della destra.
1165 mi piace 135 commenti

19 luglio alle ore 15.13
Nichi Vendola: vi informa che la Puglia (unica regione d'Italia) ha attivato un numero verde contro i reati ambientali. Telefonando al numero: 800.085898, i cittadini attiveranno l’intervento delle guardie giurate volontarie del WWF ed il coordinamento del Gruppo Interforze con gli organi di Polizia per denunciare reati contro l’ambiente. Il servizio sarà attivo fino al 30 settembre.
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19 luglio alle ore 18.05
Nichi Vendola: Quanto poi all'accostamento fra Carlo Giuliani e Borsellino e Falcone, Nichi Vendola smentisce di aver accostato le figure dei giudici uccisi dalla mafia a quella del ragazzo ucciso dai carabinieri al G8 di Genova: "Nessun paragone - dice Vendola sempre a Radio 24 - era il contrario di un'apologia o di una retorica, era semplicemente ricordare cos'e' accaduto nel luglio del '92 e nel luglio del 2001. Evidentemente qualche bravo commentatore politico vuole a tutti i costi cercare un mio difetto".
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21 luglio alle ore 12.31
Nichi Vendola: Nel paese c'è una domanda di libertà molto larga e il fatto di essere gay non fa la differenza quando non c'è ipocrisia. Io non ho mai mentito sula mia vita privata a differenza di tanti altri e ho sempre avuto una condotta abbastanza morigerata.
1367 mi piace 294 commenti

22 luglio alle 8.47
Nichi Vendola: pensa che quando la sinistra ritiene la politica come una cosa per professionisti si condanna a perdere per sempre. I più grandi esperti di politica che io abbia conosciuto sono i braccianti analfabeti che hanno portato avanti battaglie straordinarie a difesa dei diritti delle loro comunità.
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23 luglio alle 12.53
Nichi Vendola Sono preoccupato per quello che sta accadendo. Sono preoccupato per le migliaia di famiglie che passerrano un’estate di inferno anche a Torino. Sono preoccupato per il rilancio del sistema impresa italiano. Qualche settimana fa si parlava di Pomigliano come di un caso isolato, e proprio per la sua specificità si era tentato di convincere i lavoratori che era necessario sottostare alle condizioni umilianti decise dall’azienza. I lavoratori giustamente non li hanno creduti. Poi è venuto il caso di Melfi con le ritorsioni ai delegati sindacali. Ora il caso di Mirafiori.
767 mi piace 168 commenti

23 luglio alle 17.28
Nichi Vendola è vicino al popolo della campagne, che reclama contro l'indifferenza del governo di fronte a una crisi che strozza l'economia agroalimentare.
753 mi piace 88 commenti

24 luglio alle 11.49
Nichi Vendola: Io non sono impegnato nella costruzione di correnti e di trame all’interno dei palazzi del centrosinistra. Io voglio uscire dai quei palazzi.
1370 mi piace 161 commenti

24 luglio alle 15.49
Nichi Vendola ritiene che non sia fuori contesto la sua candidatura, ma è fuori contesto l'assenza di opposizione da parte del centrosinistra.
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25 luglio 2010

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24 luglio 2010

0413 (finExTRA) 24 luglio 2010 ---> ARCHITETTURA ITALIANA [86] La giuria

di Salvatore D'Agostino


A studio:

- Chi è il suo architetto?

- Architetto! Ma quale architetto. L’architetto è mia moglie.

«Venezia - E' stata nominata la Giuria internazionale della 12. Mostra Internazionale di Architettura (Venezia, Giardini e Arsenale, 29 agosto - 21 novembre 2010), diretta da Kazuyo Sejima e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La Giuria internazionale e' cosi' composta: Beatriz Colomina (Spagna), storico e critico di architettura; Francesco Dal Co (Italia), storico dell'architettura e direttore della rivista "Casabella"; Joseph Grima (Italia), curatore, saggista, critico e direttore editoriale della rivista "Domus"; Arata Isozaki (Giappone), architetto titolare di Arata Isozaki & Associates; Moritz Kung (Svizzera), curatore indipendente, responsabile del programma espositivo del deSingel International Arts Campus di Anversa; Jean Nouvel (Francia), architetto, vincitore del Pritzker Architecture Prize 2008 e Trinh T. Minh-ha (Vietnam), cineasta, scrittrice, compositrice, professor of Women's Studies and Rhetoric (Film) alla University of California, Berkeley. Il Presidente della Giuria sara' nominato dagli stessi componenti durante la loro prima riunione. La Giuria assegnera' i seguenti premi ufficiali: Leone d'oro per la migliore Partecipazione nazionale; Leone d'oro per il miglior progetto della Mostra Internazionale "People meet in Architecture"; Leone d'argento per un promettente giovane architetto della Mostra Internazionale "People meet in Architecture"».

Redazionale, BIENNALE ARCHITETTURA: NOMINATA GIURIA INTERNAZIONALE, AGI, 23 luglio 2010. Link

24 luglio 2010

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23 luglio 2010

0412 (finExTRA) 23 luglio 2010----> WWW o WWC [48] La confusione dell'ossimoro giornalista blogger

di Salvatore D'Agostino


"«Inammissibili». Con questa parolina semplice semplice, il presidente della commissione giustizia alla Camera Giulia Bongiorno si è tolta di torno gli emendamenti (alcuni dei quali provenienti dallo stesso Pdl) che volevano salvare i blog dagli effetti censori del disegno di legge Alfano sulle intercettazioni. Inammissibili e via, niente da fare: buttate dalla finestra con un colpo di mano tutte le dichiarazioni fatte nell'ultimo anno da Gianfranco fini – il mentore della Bongiorno – secondo il quale Internet è addirittura un diritto umano fondamentale e meriterebbe perfino il premio Nobel per la Pace.

Dichiarazioni roboanti che si sono infrante al primo bivio concreto, la discussione sulla legge Alfano: nella quale, fin dal testo originario, è presente un articoletto che ha se non il fine almeno l'effetto di far tacere la Rete italiana. Un comma che dietro un apparente richiamo alla responsabilità dei blogger (l'obbligo di rettifica, come avviene nei giornali) nasconde conseguenze devastanti.

Sì, perchè obbligare i blogger a rettificare entro 48 ore significa chiudere la rete o quasi: prima di tutto perché se c'è l'obbligo di rettifica, il blogger dovrà registrarsi a qualche autorità (ancora non si sa quale) con un domicilio legale, insomma andrà incontro a tutti gli obblighi burocratici previsti per la stampa. E se c'è nel mondo una forma di comunicazione libera da lacciuoli e da scartoffie da firmare, questa è (o era) quella dei blog.

In secondo luogo perché obbligare alla rettifica entro 48 ore significa di fatto obbligare ogni blogger a collegarsi alla Rete tutti i giorni, sennò si becca una multa (oltre 12 mila euro) insostenibile per chi fa informazione volontaria. Chi non si connette al web, infatti, rischia di non sapere che c'è una richiesta di rettifica e quindi di "violare" la legge che gli impone un tempo massimo per 48 ore (il termine di due giorni era stato pensato per i quotidiani).

Insomma, con questa norma si disincentiva la comunicazione via blog fino a soffocarla, e si insegna ai ragazzi che tengono un diario on line che là fuori c'è un poliziotto prono (sic.) a multarli se per caso scrivono che la compagna di classe è brutta o che il caffè al bar sotto casa è cattivo. E infatti nessuna legge del genere esiste nei paesi liberi, dagli Stati Uniti all'Europa".

Alessandro Giglioli, Colpo di mano, bavaglio al Web, L'Espresso, 23 luglio 2010. Link

Qui per capire l'ossimoro 'giornalista blogger'

23 luglio 2010

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0411 (finExTRA) 22 luglio 2010----> WWW o WWC [47] E-blogs, la rivista europea dei blogs

di Salvatore D'Agostino



Stamani Claire Ulrich del sito WIKIO mi ha avvisato della nascita di E-blogs:

«D’estate anche i blog italiani sono in vacanza e pubblicano meno... Forse è il momento di interessarvi a cosa scrivono i blogger di altri Paesi!

Wikio e il suo team di editori e di traduttori ha appena lanciato E-Blogs, la rivista europea dei blog. Ogni giorno selezioniamo i migliori post di 5 Paesi: Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna, e li traduciamo in tutte le lingue europee».

Ecco cosa ho trovato dopo un mio Wilfing:

«Cosa c’è di più europeo di due capitali dove ferma l’emblematico Eurostar? Parigi e Londra condividono milioni di visitatori e pendolari. Secondo Matt Brown, redattore del blog britannico Londonist, le due città condividono anche delle somiglianze sconcertanti. Attraverso le sue mappe disegnate a mano e postate, godiamoci un rapido viaggio a Londra e Parigi, con un approccio un po’ approssimativo alla cartografia…

[…]

Che Londra e Parigi siano state separate alla nascita? L’ansa del fiume, il posizionamento di antichi monoliti egizi, l’ubicazione delle due delle attrazioni turistiche più caratteristiche, le stazioni dell’ Eurostar…e anche i luoghi in cui sono state costruite le creazioni più famose di Richard Rogers (1). Le due città hanno indubbiamente delle somiglianze, come mostrano le mappe disegnate a mano di questa settimana.
Naturalmente non sono perfette. Non ci sono corrispondenti geo-simili del palazzo di Westminster o di St Paul (anche se il Louvre gli andrebbe molto vicino). Abbiamo anche falsato le distanze per evitare, ad esempio, che in qualche modo Montmartre venisse gemellato con Somers Town (2). Tuttavia, con un approccio un po’ approssimativo alla cartografia, potreste proporre altri monumenti o palazzi che abbiano una qualche eco intercity?
Siamo alla ricerca di altre mappe disegnate a mano che vengano sottoposte alla nostra attenzione. Se avete voglia di fare uno schizzo del vostro quartiere, o dell’intera Londra, mandate le foto a tips@londonist.com. Siamo anche all’opera per ottenere uno spazio per allestire una mostra delle più interessanti».

Traduzione Rossella Cadeddu, scritto da Matt Brown, Città gemelle: mappe disegnate a mano di Londra e Parigi, blog Londonist, 16 luglio 2010. Link

22 luglio 2010

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22 luglio 2010

0410 (finExTRA) 21 luglio 2010 ---> ARCHITETTURA ITALIANA [85] L'architettura che bonifica

di Salvatore D'Agostino


«Milano Santa Giulia è uno dei più prestigiosi piani di valorizzazione di un'area ex-industriale.
L’obiettivo del progetto è la creazione di una nuova città nella città di Milano, autonoma ma perfettamente integrata nel contesto urbano, destinata ad accogliere strutture pubbliche e private.
La ‘nuova città’ si propone come esempio per i futuri piani urbanistici e ha come obiettivo la realizzazione di nuovi standard di vita che tengano conto delle esigenze di Lavoro, Mobilità, Tempo Libero, Natura, Amicizia, Città e Famiglia unite in un perfetto equilibrio qualitativo.
Milano Santa Giulia è un intervento urbanistico che risponde a una nuova filosofia di progettazione, mettendo al centro del proprio sviluppo le esigenze abitative dell’uomo di oggi.
Ecco perché Risanamento SpA si è affidata alla collaborazione di uno dei più autorevoli architetti contemporanei, Norman Foster, capace di interpretare e valorizzare questa nuova concezione dell’abitare».

Tratto dal sito ufficiale. Link

«Avevano accarezzato il sogno, sono finiti in un incubo. Chi pensa ai residenti di Santa Giulia? Chi, e come, li risarcirà di tutte le disillusioni, delle strade che non ci sono, del verde che ancora non si vede, del quartiere modello che è modello solo di millanteria? Chi li risarcirà, infine, di quest’ultima fucilata: i terreni di Santa Giulia non sono stati bonificati a dovere. Ora, può anche essere che non ci siano rischi oggettivi per la salute e che dai rubinetti esca acqua pulita. Ma la rabbia, lo smarrimento e lo sconcerto dei residenti sono più che comprensibili. Del resto, cosa proverebbe chiunque di noi pensando che forse sta facendo dormire i propri figli sopra una montagnetta mal coperta di rifiuti tossici o comunque poco lontano di lì? Chi crederebbe ancora alle rassicurazioni degli amministratori, dopo tante bugie?

La più grande, delle bugie intendiamo, era stata scritta in sei lingue, sul sito aperto dal gruppo Zunino per pubblicizzare le nuove costruzioni: «La città ideale». Quella che in quattro minuti e otto fermate su una avveniristica metropolitana leggera ti avrebbe portato in piazza Duomo. La «città nella città» che sarebbe stato «un brand per l’Italia da riproporre anche su scala internazionale». I rendering mostravano quartieri ordinati e verdi, vie dello shopping che avrebbero fatto concorrenza a Montenapoleone, macchine inghiottite in strade sotterranee.

Infranto il sogno di Zunino, sono rimaste le case delle cooperative. E anche lì, per chi ormai aveva comprato convinto di traslocare la propria famiglia nella città ideale, sono iniziate le battaglie. Per avere l’asilo (che aprirà in settembre) e le scuole, per non dover andare a far la spesa a cinque chilometri, per un parco giochi, per la fermata del bus visto che della metropolitana leggera è rimasto soltanto il rendering. Certo, gli amministratori pubblici non c’entrano nei fallimenti dei costruttori (anche se la vicenda dovrebbe insegnare a usare cautela quando si cogestiscono grandi progetti urbanistici). Ma nella realizzazione dei servizi sì. E, oggi, i residenti a chi dovranno chiedere conto di queste mancate bonifiche?»

Elisabetta Soglio, Santa Giulia, la grande beffa, Corriere della Sera, 21 luglio 2010. Link


21 luglio 2010


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21 luglio 2010

0409 (finExTRA) 20 luglio 2010 ---> ARCHITETTURA ITALIANA [84] Ho dormito sull'architettura italiana

di Salvatore D'Agostino


Rem,
mi chiedi (leggi commento) il racconto della mia nottata passata nel ‘Sacco di Palermo’.
Se ci permetti, prima vorrei narrarti del mio arrivo a Palermo.
Giungere quasi alle undici, dopo tre ore e mezza di viaggio senza aver incontrato l’ombra di un bar, sai bene che non è facile.
Da piazza Giulio Cesare (dalla stazione) a piazza San Francesco ci sono dieci minuti di strada a piedi, quasi un chilometro da percorrere.
Ecco, la nostra prima tappa è stata alla Focacceria San Francesco per una granita con brioche (ti confesso: non regge il confronto con le granite catanesi).
Ripresoci dal lento ‘littorino’ viaggio, abbiamo percorso i venti metri che ci conducevano nella via Immacolatella per assaggiare per l’ennesima volta l’ironia di Giacomo Serpotta.

Giacomo Serpotta è stato un abile decoratore d’interni in stucco del settecento. Aveva inventato una miscela con fine scaglie di marmo per dare alle sue statue la sensazione di un bianco marmo lucente.
Rem, appena entri nell’Oratorio di San Lorenzo non puoi non cominciare a ridere di gusto.
L’oratorio è un luogo - prevalentemente privato - dove si prega, dal latino oratorium, derivato da orare ‘pregare’. Uno spazio silenzioso.
Il nostro stuccatore settecentesco in questo spazio s’inventa la sana bellezza del caos causata da un’infinità di bambini che giocano.
I putti ‘bambini’ corrono, saltano, rotolano, si accarezzano, si baciano, si nascondono, si mascherano e soprattutto si fanno scherzi atroci (uno di essi con irriverenza tira i genitali al suo compagno di sventura).
Rem, ti fermi al centro e capisci che Giacomo Serpotta ha dato gioia ai pii francescani, ma se resti al centro e osservi l’altare cominci a piangere.

Piangi, perché ti trovi davanti una copia della ‘Natività’ dipinta da Caravaggio nel suo dannato peregrinare in Sicilia, esattamente nel 1609.
Quella copia ci ricorda che il 19 ottobre 1969 fu trafugata da ignoti e che nei mesi successivi agli attentati di Falcone e Borsellino - secondo Giovani Brusca - fu materia di scambio dei mafiosi con lo stato, per alleggerire le norme restrittive nei confronti dei propri detenuti.
Piangi, perché il 9 dicembre 2009 il pentito di mafia Gaspare Spatuzza in un interrogatorio ha dichiarato che quel quadro fu nascosto in una campagna e mangiato da topi e maiali ed infine bruciato.

Rem, piangi perché davanti a quel finto quadro passa la storia dell’Italia. Pare che ieri il procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari e il suo aggiunto Domenico Gozzo (che indagano su queste vicende) abbiano dichiarato: «Speriamo di essere a un passo dalla verità sulla strage di via d'Amelio. Lo Stato è in grado di raccogliere questa verità, il problema è se c'è una politica in grado di raccogliere questa verità». Link

Ritornando alla tua domanda. Ho dormito pochissimo, poiché essendo un siciliano di montagna, non sopporto il caldo umido e il condizionatore acceso durante la notte.
Ho dormito sapendo che quel palazzo di dodici piani e lungo cento metri, ospita duecento famiglie. In pratica un falansterio civile creato da dei geni della speculazione edilizia palermitana. Invenzione nata tra l’intreccio di abili imprenditori e Vito Ciancimino (sindaco di Palermo di allora). L’intreccio tra mafia e politica era (ed è) evidente. Un accordo che ha previsto l’abbattimento di stupende ville liberty - anche quelle progettate da Ernesto Basile - .
Come vedi la cultura è roba da stupidi ‘moralisti’. Il cemento non ama essere intralciato.
Sapendo inoltre che l’appartamento di cento metri quadrati dove ho dormito, adesso ha un valore commerciale di 300mila euro.

Rem, ho dormito su un sacco di storie, ahimè, che ci riguardano.
Ho dormito sull’architettura italiana.
Un caro saluto,
Salvatore D’Agostino

20 luglio 2010


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20 luglio 2010

0408 (finExTRA) 19 luglio 2010 ---> IDENTITA’ ITALIANA [25] Il Festino di Philippe Daverio

di Salvatore D'Agostino


Lo scorso 14 luglio sono andato a vedere il festino di Palermo.

Partenza in treno:

Distanza Leonforte-Palermo 150 Km.
Tempo stimato dalle FS 3:27

Partenza: Leonforte/pirato: Espresso n. 853 ore 7:03
Primo scalo: Caltanisetta Xirbi arrivo ore 8.08

Ripartenza Caltanisetta Xirbi: Regionale n. 8697 ore 8:38
Secondo scalo: Roccapalumba arrivo 9:29

Ripartenza Roccapalumba: Regionale n. 3891 ore 9:35
Arrivo a Palermo con 15 minuti di ritardo alle 10:45

Dopo una giornata passata a camminare per strade, chiese, palazzi e musei all’imbrunire sono andato a vedere la partenza del festino.

La santuzza di cristallo e rose rosse era posta su un mega carretto siciliano trainato da alcuni fedeli. Preceduta da 40 carretti siciliani, trainati da cavalli bardati (alcuni carretti e bardature erano dei capolavori).

Philippe Daverio (direttore del festino) dichiarerà che nel clima d’austerità economico ha preferito il recupero delle tradizioni (che tristezza la coatta tendenza culturale e politica del recupero dell’identità nazionale, regionale, paesana).

Ahimé, il corteo è stato interrotto dai senza casa (una storia molto complessa che i media non raccontano).

Philippe Daverio incontrando i contestatori ha sentenziato:«I senza casa non meritano la casa perché non hanno le palle, chi non ha le palle non può avere una casa».

Interessante concetto d’abitazione.




Continuando a conversare con i palermitani afferma: «Io non ho paura di nessuno, non di faccia di culo come le vostre […] disoccupati di merda [...] provocatori di serie b […] io non sono un fascista, io sono uno stalinista, quelli come voi andavano in […] li facevano crepare i russi»



Interessante concetto sul recupero dell’identità popolare.


La serata si è conclusa con trenta minuti di fuochi pirotecnici, in una calca di gente sudata, scecherata con lumache al brodo, anguria, fumi di panini e i mille colori delle bancarelle.

Dimenticavo ho dormito in quello che viene definito ‘Sacco di Palermo’ ma questa è un’altra storia.

P.S.: Philippe Daverio essendo siciliano (che se ne frega del concetto dell’identità siciliana) chi non ha le palle non sono di certo i senza casa.
Inoltre, parlando di palle, conoscendo la sua meticolosità avrà, di certo, studiato ore ed ore per replicare la classica sfilata dei carretti siciliani che impazza in tutte le sagre dei paesi.
Infine, grazie per la comprensione da lei manifestata nei confronti del popolo, quelli che per i politici (con le palle), sono i tutori delle tradizioni popolari.

19 luglio 2010

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18 luglio 2010

0407 (finExTRA) 18 luglio 2010-----> MI PIACE [15] Bergamo ladrona

di Salvatore D'Agostino



Il 12 luglio Umberto Eco nel recensire il libro di AlFb 'Scusa l'anticipo, ma ho trovato tutti verdi' s'inventa un suo luogo comune al contrario premonitore delle ultime estatiche 'notizie da giornale': BERGAMO LADRONA

«Il curatore è incerto (AlFb) perché dice subito di aver usato vari suggerimenti dei suoi corrispondenti su un blog, il prefatore è (e come, se no?) Stefano Bartezzaghi, l'editore Einaudi e il titolo "Scusa l'anticipo, ma ho trovato tutti verdi". Per il lettore duro di comprendonio, si tratta del rovesciamento di un luogo comune,"scusa il ritardo, ma era un semaforo rosso dopo l'altro". Ecco il gioco: si raccolgono 500, dico cinquecento luoghi comuni, cose che ciascuno di noi dice tutti giorni magari senza rendersene conto, e se ne crea il rovesciamento. Il più ovvio è che Venezia sia l'Amsterdam del sud, il più geniale è "gli albini hanno la musica nel sangue".

Cito solo alcuni rovesciamenti, pescandoli quasi a caso.
A volte la fantasia supera la realtà, Premetto che sono razzista, L'altro papa era un grande teologo, questo ha un rapporto più profondo con la gente, Le droghe pesanti sono l'anticamera delle canne, Gli voglio un male dell'anima, Meglio cento giorni da leone che uno da pecora, Imparando si sbaglia, Il papà è sempre il papà, Fa' come se fossi a casa mia, Direi di darci del lei, Chi gode si accontenta, Sono rimbambito, sì, ma non sono vecchio, Ignora te stesso...

[...]

Finito il divertimento, e nata la voglia di continuare la serie (per esempio: "come si fa a governare, se tutti remano nella mia stessa direzione?", "Bergamo ladrona", "Io sono il lavato a secco del Signore", "Ormai nel mondo d'oggi nessuno sa più che cosa stai facendo", "A Rimini stanno tutti sulla spiaggia e non mettono mai piede in discoteca", o "Mangano per me era un delinquente", "Aveva trasferito tutti i suoi capitali a Battipaglia"), ci si accorge che di questi luoghi comuni noi, che ci crediamo così originali e creativi, ne pronunciamo a catena ogni giorno. Anzitutto perché riflettono spesso un'ovvia verità, e non c'è nulla di male a dire la verità, anche se nota a tutti, poi perché hanno funzione "fatica"».

Umberto Eco, Una volta qui era tutta città, Espresso, 12 luglio 2010. Link

Blog Luoghi comuni al contrario

Nel mio piccolo avevo citato, il blog adesso libro, nell'introduzione delll'inchiesta 'OLTRE IL SENSO DEL LUOGO', che diventerà libro quest'autunno

18 luglio 2010


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17 luglio 2010

0406 (finExTRA) 17 luglio 2010----> WWW o WWC [46] Tre millisecondi e Rem Koolhaas 'Leone d'oro 2010'

di Salvatore D'Agostino


«Hot

Di chi sono le notizie? Durante la prima guerra mondiale le notizie dal fronte arrivavano ai giornali americani da due agenzie di stampa, Ap e Ins. Irritati per quello che Ins aveva scritto sulle perdite britanniche, gli Alleati decisero di vietare ai giornalisti di quest’agenzia l’uso delle loro linee telegrafiche, di fatto impedendogli di mandare le notizie negli Stati Uniti. Per aggirare il divieto, Ins cominciò a usare i dispacci di Ap, riscrivendo le notizie senza citare la fonte. Ap portò Ins in tribunale e vinse. La corte stabilì che i fatti non possono essere coperti da copyright, ma che le agenzie di stampa possono rivendicare l’esclusiva “sui loro prodotti (le notizie) finché hanno un valore commerciale”, cioè finché sono hot, calde. È la “Hot news doctrine” e di recente se n’è parlato molto negli Stati Uniti perché è proprio appellandosi a questa dottrina che alcuni giornali, dal New York Times al Washington Post, hanno chiesto che Google e Twitter smettano di riprendere le loro notizie. Non hanno calcolato, però, che negli ultimi cent’anni si è molto ridotto il periodo di tempo in cui una news resta hot. Tom Glocer, il capo della Reuters, un’altra grande agenzia di stampa, ha azzardato una stima: tre millisecondi».

Giovanni De Mauro, Editoriale 'Sommario', Internazionale n. 853, 2 / 8 luglio 2010. Link

Tutto questo per dirvi con enorme ritardo che Rem Koolhaas riceverà il Leone d’oro alla carriera della 12. Mostra Internazionale di Architettura.

«Rem Koolhaas ha ampliato le possibilità dell’architettura – scrive nella motivazione Sejima – focalizzandosi sulle relazioni tra le persone e lo spazio. Crea edifici che stimolano l’interazione tra le persone, raggiungendo in questo modo ambiziosi obiettivi per l’architettura. La sua influenza nel mondo va ben oltre l’architettura, ispira infatti persone dei più svariati campi disciplinari che traggono grande libertà dal suo lavoro».

Redazionale, Rem Koolhaas Leone d’oro alla carriera della 12. Mostra Internazionale di Architettura, Sito ufficiale, 16 luglio 2010. Link

17 luglio 2010

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16 luglio 2010

0405 (finExTRA) 16 luglio 2010---> ARCHITETTURA ITALIANA [83] EXPO 2015

di Salvatore D'Agostino


«TENTATIVI DI INFILTRAZIONI IN APPALTI EXPO


Secondo quanto emerso dalle indagini, i clan attivi in Lombardia avevano anche provato senza successo ad inserirsi negli appalti e nei subappalti dell'Expo.

Le tentate infiltrazioni, spiega una nota degli investigatori distribuita nel corso della conferenza stampa a Milano, avvenivano attraverso il gruppo Perego, considerato riconducibile alla cosca degli Strangio.

"E' stato ricostruito il tentativo di assorbire nel gruppo Perego importanti aziende lombarde del settore edile che versavano in condizione di difficoltà economiche, allo scopo di costruire apposite attività di impresa in grado di partecipare direttamente all'affidamento degli appalti per l'Expo 2015", si legge nella nota.

Nel decreto di fermo si legge che "in Lombardia si è riprodotta una struttura criminale che non consiste in una serie di soggetti che hanno semplicemente iniziato a commettere reati in territorio lombardo... (ma) gli indagati operano secondo tradizioni di ‘ndrangheta: linguaggi, riti, doti, tipologia di reati sono tipici della criminalità della terra d'origine e sono stati trapiantati in Lombardia dove la 'ndrangheta si è trasferita con il proprio bagaglio di violenza".

Secondo il pm Boccassini, in Lombardia ci sarebbero più di cinquecento affiliati alla 'ndrangheta. "Abbiamo documentato la presenza di più di 500 affiliati in Lombardia, oltre all'individuazione di 14 locali (luoghi dove sono presenti due o piu' 'ndrine) a Milano e provincia", ha detto Boccassini in conferenza stampa.

Agli atti dell'inchiesta c'è anche un filmato in cui viene ripresa l'"investitura" a capo dell''organizzazione malavitosa in Lombardia di Pasquale Zappia, presenti figure di spicco, avvenuta in un circolo di Paderno Dugnano intitolato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Tra gli indagati in Lombardia, anche alcuni politici: l'assessore comunale di Pavia, Pietro Trivi, accusato di corruzione elettorale -- di aver cioè comprato voti dalla criminalità organizzata -- e l'ex assessore provinciale di Milano, Antonio Oliviero, in rapporti con l'imprenditore Ivano Perego, arrestato per associazione mafiosa, e responsabile della Perego Strade.

Le indagini hanno anche portato all'arresto di Francesco Bertucca, 57 anni, imprenditore edile di Pavia, e di Rocco Coluccio, biologo e imprenditore. Insieme al direttore dell'Asl di Pavia sono accusati di essere stati organici alla 'ndrangheta e di essere il punto di congiunzione con l'organizzazione agli ordini del boss Pino Neri.

Nel corso del blitz sono stati arrestati anche quattro carabinieri, con accuse a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Tra di loro c'e' Michele Belingieri, l'appuntato dell'Arma che aveva raccolto (come mostrato da un filmato), bossoli e cartucce sulla scena di un delitto a Rho, lo scorso 25 gennaio».

Redazionale, Maxiblitz contro 'ndrangheta: 320 arresti. Puntavano a Expo 2015, Angenzia Reuters,13 luglio 2010. Link

16 luglio 2010

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13 luglio 2010

0404 (finExTRA) 13 luglio 2010----> WWW o WWC [45] Domus + Abitare e la sindrome da mainstream

di Salvatore D'Agostino



Giuseppe Pontiggia tra il febbraio 1997 e il giugno 2003 (mese della sua morte) ha curato una rubrica dal titolo ‘Album’ sul ‘Domenicale’ del Sole 24 ore. Occupava l’intera terza pagina per una volta al mese.
Era una raccolta di pensieri quasi giornalieri ‘diffranti’. Spezzoni di critica letteraria, attualità, aforismi, conversazioni private o amenità quotidiane.
Non era uno Zibaldone, né un diario, ma un semplice album di ‘appunti’.

Oggi verrebbe etichettato come blog, ma non lo era, poiché quell’album calendario veniva pubblicato in una struttura totalmente differente.

Le narrazioni Web non possono essere confuse con quelle cartacee.
Come non possono essere confuse le foto 'corollario' della notizia con le foto narrative.

Nella nuova transitoria - ‘Utopia’ – Domus di Alessandro Mendini. Il direttore continua il diario-carta/blog-versione online, aperto da Flavio Albanese il 3 aprile 2009 (ne avevo parlato qui).

Prima nota del 20 gennaio.
«3 febbraio
Utopia: il modello mitico verso il quale tendere. Importante che sia irraggiungibile». Link
Mendini aggiunge la rubrica ‘email’: una mail di Emilio Ambasz spedita alla rivista.

Nel frattempo Abitare, nel suo spasmodico inclusivismo, ha invitato Geoff Manaugh (autore del blog bldgblog) a tenere un corso di scrittura e creazione blog da pubblicare nella rivista.

Fabrizio Gallanti, Il blogger nell’archivio, Abitare online, 30 giugno 2010. Link

Mi chiedo: siamo proprio sicuri che, i lettori delle riviste di architettura amino ritrovare la trasposizione dei contenuti del supporto cartaceo
sul Web, senza nessuna rimpaginazione grafica?

13 luglio 2010


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