4 febbraio 2013

0015 [POINTS DE VUE] Pietro Motisi | Cemento

di Salvatore D'Agostino

«Le sembrerà strano», raccontava* Paul Cézanne all'amico scrittore Joachim Gasquet, ma i contadini che ho incontrato nelle camminate nei paraggi di Sainte-Victoire, «sanno che cosa è stato seminato qui, là, lungo la strada, che tempo farà domani», ma non sanno «che gli alberi siano verdi, e che questo verde è un albero, che questa terra è rossa e che questi rossi franosi sono colline», non hanno nessuna percezione dei colori del territorio, non vanno «al di là del loro inconscio utilitario.» 

«Ti sembrerà strano», sembra dire Pietro Motisi nel suo lavoro fotografico ‘Cemento’, «gli abitanti non sanno che cosa sia un paesaggio, sono più preoccupati a vivere, a provvedere del necessario».



4 febbraio 2013
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Note:
* Joachim Gasquet, Ciò che mi ha detto..., in Michel Doran, Cézanne. Documenti e interpretazioni, Roma, Donzelli, 1995, p. 121

Sequenza foto
  • Case di Librino, Catania, aprile 2012 
  • Il cimitero monumentale di S. Orsola, Palermo, novembre 2011; 
  • "Madonna di Librino", Catania, aprile 2012; 
  • L'Italia oltre lo stretto vista da punta Faro, Messina, marzo 2012; 
  • Le colline di Messina, marzo 2012; 
  • Vista della città di Palermo da Sud-Est, Settembre 2011.

2 commenti:

  1. Non dev'essere stato facile, cogliere la bellezza in un paesaggio così male artefatto.
    D'altronde, però, i paesaggisti settecenteschi si crogiolavano alla vista delle rovine dell'Italia.

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    Risposte
    1. Davide,
      trascrivo in italiano ciò che Sam Laughlin ha scritto nel libro di Pietro Motisi:
      «In un inflessibile paesaggio la terra non è perdonata, il cemento invece si estende come una piaga. AI Gattopardo si sostituisce un nuovo ruggito di macchine che preparano il materiale per il crimine del paesaggio. La forma della Sicilia è ora modellata in cemento. In una mappa di immagini le forme sono fissale e ordine è dato al flusso di caos, in ogni dove la terra reca il peso dell'impatto dell'uomo ed essa è schiacciata sotto questa forza
      La mappa è uno specchio, mostrando alla Sicilia un volto che non può più vedere attraverso occhi cementificati.»
      Un libro ricco d’interessanti punti di vista da parte di Jean-Paul Manganaro, Goffredo Fofi e Matteo Meschiari.
      Estrapolo una breve riflessione di Fofi che si ricollega alla tua istantanea riflessione: «Dietro quel resto di bellezza, temiamo le tappe di una conquista e, se vogliamo, di un massacro…»

      Saluti,
      Salvatore D’Agostino

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